lightbulb Quali prodotti utilizzare per la carrozzeria delle nostre navi?

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6 Anni 5 Mesi fa #50026 da raudoraf
Spulciando in rete, ho trovato quest'interessante articolo che descrive la differenza tra i vari sistemi di lucidature fai-da-te che offre il mercato:

Cera per auto, sigillante o nanotecnologia?

Per gli amanti del fai da te scegliere non è un’operazione semplice!

Soprattutto nell’ambito delle cere e dei sigillanti, il mercato mette a disposizione un’ampia gamma di prodotti con specifiche e qualità anche molto diverse tra loro.

Esistono tre tipologie principali di prodotti per la protezione della vernice dell’auto:

  • Cere
  • Sigillanti
  • Nanotecnologie

È importante non fare confusione: nel linguaggio comune i tre termini sono spesso erroneamente usati in modo intercambiabile e a questi ne vengono aggiunti altri come, ad esempio, trattamento al teflon (che è un sigillante) o ceramico (che fa riferimento alle nanotecnologie), ecc.

Si tratta, invece, di tre categorie ben distinte, ognuna con specifiche caratteristiche e peculiarità.

Le cere per auto

Sono liquidi o paste che contengono una specifica percentuale di cera di origine naturale; la migliore e più utilizzata è, come ingrediente principale, la carnauba.

I sigillanti per auto

Sono liquidi che contengono polimeri artificiali, resine, e materiali sintetici in grado di simulare le proprietà della cera a base di carnauba.

I protettivi nanotecnologici

Sono anch’essi basati su polimeri sintetici. La differenza fondamentale rispetto ai sigillanti, a cui spesso vengono erroneamente assimilati, è nei materiali di cui sono composti, che contengono parti di dimensioni nanometriche (pari ad un milionesimo di millimetro) il che conferisce loro proprietà molto diverse e superiori rispetto agli stessi materiali lavorati nella scala macroscopica.

Una considerazione di carattere generale
Prima di entrare nel merito: qualsiasi scelta facciate iniziate a proteggere la vostra auto fin da quando è nuova. Soprattutto se vivete in un contesto con elevato inquinamento ambientale o in luogo con condizioni climatiche sfavorevoli (raggi UV, piogge acide, ghiaccio e neve sono nemici mortali per la vernice della vostra auto) bastano pochi mesi di incuria per produrre danni che non sempre è possibile risolvere con tecniche e prodotti fai da te.

Parametri oggettivi a confronto: Durata, resistenza, estetica e facilità di applicazione

Per operare un confronto il più possibile oggettivo e significativo, utilizzeremo i tre parametri principali che misurano le prestazioni di un prodotto protettivo:
  • Durata: per quanto tempo la protezione sarà attiva sul supporto su cui è stato applicato
  • Resistenza: la capacità effettiva di protezione rispetto all’aggressività dei diversi agenti che provocano i difetti sul supporto
  • Estetica: il grado di brillantezza ottenuto, profondità e tono del colore
  • Facilità di applicazione: aspetto non banale per chi deve scegliere non avendo alle spalle una grande esperienza in materia

1. Durata

Una cera ha una durata che varia da poche settimane ad un massimo di 2/3 mesi, in funzione della qualità del prodotto e delle condizioni climatiche e di inquinamento ambientale a cui è sottoposto il veicolo. In particolare le cere sono molto sensibili al calore ed ai raggi UV che tengono ad aggredire i legami chimici tra le molecole indebolendo la barriera protettiva.

Per renderle più performanti, alcune cere naturali vengono additivate con polimeri sintetici, piuttosto che con filtri anti UV, o con altri additivi, ma i benefici sono comunque limitati.

Nella sostanza, si cerca di avvicinare le caratteristiche di una cera a quelle di un sigillante, la cui durata media e di circa 6 mesi e che comunque offre maggiore resistenza al calore, ai raggi UV, ed ai detergenti.

Un trattamento nanotecnologico invece può resistere per un periodo che varia da uno a cinque anni.

Il prodotto ottenuto con la nanotecnologia per la protezione dell’auto è inattaccabile sia dalla luce che dall’ozono, poiché è composto per la maggior parte da connessioni inorganiche, ed è quindi privo di sostanze che assorbono i raggi ultravioletti della luce.

Ogni particella nanotecnologica che viene applicata sulla carrozzeria dell’auto non aderisce in maniera meccanica, ma instaura con la superficie un legame chimico molto più solido, sia rispetto alla cera che al sigillante. Nel caso dei migliori prodotti, la rimozione di un trattamento nanotecnologico in condizioni di piena efficienza, può rendere necessaria una azione di abrasione meccanica paragonabile alla carteggiatura.



2. Resistenza

In termini di capacità di protezione le cere per auto offrono un discreto livello soprattutto rispetto agli agenti atmosferici ed ai più comuni contaminanti ambientali sia chimici che organici.

Hanno in genere una buona capacità idrorepellente e per quanto non si possa parlare propriamente di superficie autopulente, rendono più facile, rispetto ad una superficie non trattata, la rimozione dello sporco e dei residui che si depositano sulla carrozzeria.

Un po’ meno efficace la performance in termini di resistenza ad abrasioni e graffi. Attenzione quindi, in particolare, alla fase di lavaggio.

In termini di durezza, sicuramente migliori sono i risultati ottenibili con i sigillanti. La loro maggiore densità molecolare rispetto alle cere garantisce anche una più efficace protezione rispetto a tutti i contaminanti.

Così come per la durata però, anche in tema di protezione il miglior prodotto è senza dubbio quello nanotecnologico.

La proporzione di atomi che i materiali in scala nanometrica hanno sulla superficie su cui vengono applicati è infinitamente maggiore rispetto anche ai sigillanti e ciò permette di ottenere risultati superiori in termini di potenza e durezza. In più i legami tra le molecole nanotecnologiche hanno un elevato valore energetico che ne aumenta ulteriormente la coesione, la resistenza e la capacità di respingenza.

Nel caso del trattamento nanotecnologco si può effettivamente parlare di “effetto loto”, cioè della capacità, prerogativa in natura dei petali del loto, che una superficie ha di non lasciare aderire lo sporco ed auto-pulirsi grazie allo scorrimento dell’acqua che lo trascina via con se.



3. Estetica

Chiariamo un punto: brillantezza, tono e profondità del colore dipendono prima di tutto dalla qualità della superficie della vettura.

Un supporto perfettamente liscio permette una riflessione speculare della luce, condizione che garantisce la piena conservazione delle sue proprietà di intensità e colore. Più la superficie è irregolare maggiore sarà il fenomeno di riflessione diffusa e la qualità di riproduzione della superficie risulterà inferiore. Essa apparirà meno brillante e più sfocata ed anche il tono del colore sarà diverso, per effetto della modifica della lunghezza d’onda del raggio di luce.

Per ottenere i migliori risultati in termini estetici, qualsiasi sia il prodotto scelto occorre, quindi, se necessario – e lo è quasi sempre – rimuovere prima tutte le impurità ed eliminare i difetti quali segni, graffi, ecc.

Detto ciò, questa è la dimensione in cui la cera naturale di carnauba, soprattutto se di ottima qualità, svetta sulle altre due tipologie di prodotto grazie al suo elevato potere riflettente che rende la superficie estremamente brillante esaltandone i colori.

Né i migliori prodotti nanotecnologici né i più evoluti sigillanti, per quanto forniscano ottime prestazioni, sono in grado di eguagliare tale risultato.

A nostro parere i protettivi nanotecnologici si fanno comunque preferire ai sigillanti, soprattutto quando il supporto è perfettamente preparato, condizione che ne avvicina molto la prestazione alle cere di carnauba.



4. Facilità di applicazione

Rispetto al tema, la cera rappresenta la soluzione migliore, anche se i prodotti di questa tipologia più sofisticati e performanti sono molto meno facili da applicare delle cere auto “commerciali” che si trovano sugli scaffali del supermercato.

Tra i tre protettivi, quello che richiede maggiore attenzione e competenza è senz’altro la nanotecnologia: non proprio un prodotto per chi è alle prime armi.



Conclusioni

La prima evidenza che appare da questa analisi è come, nella sostanza, la vera scelta sia tra cera e nanotecnologia.

I sigillanti: sono una categoria con caratteristiche simili ai prodotti nanotecnologici ma, in effetti, meno performanti. Fino a quando non erano presenti sul mercato, la maggiore resistenza e durata dei sigillanti rispetto alle cere erano condizioni che potevano farli preferire, ma l’avvento della nuova tecnologia nanometrica li ha decisamente soppiantati.

Tra cera e nanotecnologia, dunque, quale scegliere?

Le cere: hanno il vantaggio di essere più facilmente applicabili e di garantire una finitura leggermente superiore. Soprattutto il loro effetto coprente maschera meglio eventuali lievi difetti non eliminati dal supporto.
Per questa ragione sono raccomandabili soprattutto per chi non ha molta dimestichezza con la lucidatura.

I protettivi nanotecnologici: rappresentano, oggi, in assoluto, la migliore soluzione di protezione esistente sul mercato.
Li consigliamo senza dubbio ai veri appassionati del fai da te che hanno già una buona esperienza e desiderano risultati senza compromessi.



Un’ultima considerazione: i costi

Se prendiamo come riferimento i prezzi dei prodotti, la nanotecnologia rappresenta la soluzione mediamente più costosa, la cera auto quella più economica.

Ma è veramente così?

Intanto è opportuno considerare che le cere più pregiate e perfomanti hanno costi che si avvicinano di molto a quelli dei prodotti nanotecnologici, ma soprattutto vale la pena considerare il fatto che una valutazione corretta non può prescindere da prendere in considerazione il parametro di durata: se per avere lo stesso periodo di copertura della nanotecnologia devo applicare una cera quattro volte nel tempo, ecco che il costo applicazione di quest’ultima, per essere confrontabile, deve essere quadruplicato.

Questo senza considerare la maggiore quantità di tempo da dedicare all’attività.

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